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“Sport & Inclusione”, venerdì l’evento sociale organizzato dal Prato Calcio a 5

Uomini che si battono per un futuro migliore per i giovani delle periferie di Napoli, credendo nel riscatto sociale attraverso lo sport. Uomini che affrontano la Camorra, strappandole quei ragazzi che vorrebbero indirizzare verso la criminalità. Uomini che vanno avanti senza paura, nonostante le minacce quotidiane. Saranno loro i protagonisti dell’evento “Sport & Inclusione” organizzato dal Prato calcio a 5, venerdì 19 gennaio presso il Palazzetto dello Sport di Prato, a partire dalle 18.30. 

GLI OSPITI – Don Aniello Manganiello – prete anticamorra, parroco di Scampia dal 1994 al 2010 -, Antonio Piccolo e Carlo Sagliocco – presidente e vicepresidente della Scuola Calcio Arci Uisp Scampia -, Bruno Mazza – fondatore e animatore dell’Associazione “Un’infanzia da vivere” del Rione Parco Verde di Caivano e Giovanni Esposito, attore di teatro, vicepresidente ed educatore della Cooperativa Sociale Macramè di Campi Bisenzio, esperto di lotta alle mafie: queste le voci di un incontro imperdibile, al quale interverranno – tra gli altri – anche il Vicepresidente della Divisione Calcio a 5 Antonio Scocca, il Sindaco di Prato Matteo Biffoni e il Presidente del CR Toscana Paolo Mangini.

AVALLONE – A presentare l’evento è Giovanni Avallone, organizzatore dell’incontro e coordinatore del Prato. “Ho sempre unito l’aspetto calcistico con quello sociale, dall’Associazione “Quarto tempo” al Prato calcio a 5, con progettazioni che mi hanno portato tra il 2019 e il 2021 nella zona di Napoli Nord, quella nella quale sono nato, per montare campi da calcio per non vedenti nelle principali piazze di spaccio: Izzo e tanti altri sono un esempio di come lo sport possa indirizzare verso sani principi. Credo molto nel cambiamento: sono le nostre scelte a determinare ciò che sono e che saremo. Qualche anno fa ho allestito un centro sportivo a Parco Verde e ho allenato figli di camorristi, felici che i figli non stessero seguendo le loro orme. Lo sport ha una funzione chiave a livello di integrazione, ma prima – non dimentichiamolo – viene l’interazione tra soggetti e poi, se l’integrazione è stata fatta nel modo giusto, si determina l’inclusione. Infine, un ringraziamento al presidente Aniello Apicella che mi ha voluto fortemente a Prato in funzione sì di coordinatore, ma anche di artefice dello sviluppo di progetti sociali nei quali crede quanto me”.



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