Skip to main content

Scuola, piano strategico, talenti coltivati: così il Portogallo è diventato campione di tutto

Soltanto 11 anni fa era una delle tante. Una nazionale con talenti sì, ma per niente affatto vincente. Indietro, indietrissimo, nel ranking europeo e mondiale, con l’idiosincrasia verso l’Italfutsal: ogni volta che ci incontravano, avevano paura della loro bestia nera dal colore Azzurro. Ora il Portogallo è la prima in tutto nel futsal maschile.

L’ASCESA – In undici anni i lusitani sono riusciti a scrivere la storia, cambiandola a loro favore. Il fenomeno Portogallo, infatti, sta raccogliendo i frutti seminati undici anni fa, a ottobre del 2012, grazie a un piano strategico ambizioso, preciso e dettagliato, stabilito a tavolino ma concretizzato con un lavoro meticoloso e certosino sul territorio; nato dalla mente di Pedro Dias, responsabile del futsal nella federazione portoghese. Il punto di partenza sono state le scuole e i settore giovanili, come rivelato da Jorge Braz, cittì dei campioni del mondo e d’Europa in carica, in un clinic proprio in Italia, in occasione della settimana del “Futsal in Rosa” del 2018, quando Ricardinho e soci era appena saliti sul tetto d’Europa, ma non erano “padroni” del mondo. La federazione portoghese non si è limitata ad aprire alle scuole, ma ci è entrata proprio dentro, grazie a una programmazione capillare e la divisione del paese in zone, con documentazione annessa, partendo ovviamente da Lisbona ma non limitandosi soltanto alle polisportive Benfica e Lisboa, coinvolgendo tutti.

RICARDINHO SI’ MA NON SOLO – Certo, la fortuna aiuta gli audaci. Quando hai fuoriclasse come Ricardinho e sbocciano talenti regalati da Madre Natura, l’ambito piano strategico è meno complesso dall’essere attuato, ma O Magico è stato solo il volano dell’ascesa futsal portoghese, un mezzo per arrivare a un fine. Ricardinho non c’era nella finale slovena del 2018, quando il Portogallo stava facendo abdicare la Spagna dal triono europeo: era uscito per infortunio, ci hanno pensato altri, il collettivo, a vincere il primo titolo all’overtime. Ricardinho sì Pallone d’Oro ai Mondiali 2021, ma per niente affatto decisivo nella finale lituana: fu uno scatenato Pany Varela a togliere lo scettro del futsal all’Argentina. Ricardinho non poteva partecipare all’ultimo Europeo Under 19. E in tal senso il Portogallo potrebbe avere già il suo erede: Lucio Jr, mvp per distacco dell’ultima kermesse croata: 5 gol in altrettante partite, top scorer di Euro 2021. “Ha giocato più minuti di tutti e segnato il gol più bello del torneo, un trascinatore” questa la spiegazione degli osservatori UEFA per il premio all’ala del Benfica (classe 2005) prodotto del settore giovanile delle Aquile di Lisboa, ex Boavista e Caxinas. La verità è che la rivoluzione portoghese è partita dal basso: scuola, piano strategico e quei talenti esistenti sì (su tutti Zicky té), ma coltivati dietro le gesta di Ricardinho. Sono serviti 11 anni e idee chiare: questo il segreto del Portogallo campione di tutto.

*Foto: UEFA.com

 



CONDIVIDI SU: