
Dalla “Notte magica” del 25 giugno 2015 a quella altrettanto magica del 20 marzo 2025, che ha regalato all’Italia la qualificazione al primo Mondiale femminile di futsal della storia. Praticamente 10 anni di avventure e l’onore di essere l’unica Azzurra ad averle vissute tutte da protagonista: Bruna Borges c’è stata, c’è e ci sarà perché il sogno continua e porterà la Nazionale nelle Filippine per la FIFA Futsal Women’s World Cup.
BORGES – “Mamma, quindi partiamo?”. Il primo messaggio sul telefono è stato quello del figlio, Dudù. Il primo abbraccio, invece, alla madre presente sugli spalti del PalaRoma. “In realtà è stata l’unica che ho salutato. Poi sono corsa nello spogliatoio, al mio posticino, perché non sapevo come gestire tutto quel che stavo sentendo dentro: sconfitte, vittorie, dolori e gioie. In questi giorni ho ripensato a tutto sin dal principio. Non c’è emozione che io non abbia provato con questa maglia, ma dopo il 5-4 di ieri alla Svezia ho sentito qualcosa che non saprei neanche descrivere”.
È bastato quel gol di scarto a rendere ininfluente la gara di domani col Portogallo. “Il loro portiere di movimento sul finale? Io sono la “vecchia”, a me spetta il compito di dare tranquillità e ho cercato di mantenere tutte le posizioni difensive in ordine. Se ho alzato un po’ la voce – sorride – l’ho fatto per il nostro bene. Tutto quello che volevo era sedermi in disparte e godermi i sorrisi di tutte le mie compagne, vedere la loro felicità. Esattamente ciò che ho fatto, una volta sentita la sirena”.
GRIECO – Quel famoso 25 giugno, tra gli spettatori del Foro Italico, c’era anche la sedicenne Alessia Grieco. “Ricordo i brividi di quella sera, ma mai avrei immaginato che quella stessa Nazionale un giorno sarebbe stata in corsa per un Mondiale, né che io avrei fatto parte di un cammino tanto emozionante. Abbiamo passato mesi a chiederci come sarebbe stato andare nelle Filippine e ora queste domande avranno finalmente una risposta. È tutto incredibile, eppure è tutto vero”.
Compleanno speciale per l’Azzurra che ha spento 26 candeline durante il raduno di avvicinamento all’Elite Round. “Ho iniziato a giocare a 4 anni appena e dopo 22 stagioni di futsal disputerò un Mondiale… Cosa c’è di più bello, per una giocatrice, che vivere un’esperienza del genere con la propria Nazionale? Sono orgogliosa di quel che siamo diventate nel tempo, ma ora continueremo a lavorare perché in campo internazionale è vietato abbassare la guardia: lo abbiamo fatto per un attimo contro la Svezia e loro, anche con un pizzico di fortuna, hanno ripreso fiducia mettendoci in difficoltà”. Lezione imparata, missione compiuta. “Mondiale, eccoci: stiamo arrivando!”.