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Ultime ore, poi sarà Mondiale anche per l’Italia. Salvatore: “Siamo una squadra di valore, dimostriamolo!”

Le prime due giornate di gara sono andate in archivio. Hanno vinto Argentina e Polonia (entrambe 6-0) e come da previsione Colombia e Spagna sono riuscite ad avere la meglio di Canada e Tailandia (2-0 e 5-2). Pronostici tutti rispettati in questo avvio di Mondiale filippino, mentre lo scenario apre le porte alla terza giornata di partite, la più lunga e impegnativa. Quattro i match in programma: si parte nella notte italiana con Giappone-Nuova Zelanda (ore 5, diretta FIFA+) e si prosegue a colazione con Portogallo-Tanzania (ore 7.30 su FIFA+). Poi un attimo di suspense e sarà il turno delle Azzurre: alle 10 (diretta RaiSport) Italia-Panama apre il Gruppo D che si chiuderà alle 12.30 (FIFA+) con l’altro match del girone azzurro fra Brasile e Iran.

IL TEMPO DELL’ATTESA. Venti giorni fa l’Italia si ritrovava al CPO ‘Giulio Onesti’ di Roma per iniziare la preparazione: quattrocentottanta ore passate fra allenamenti, svago, riunioni, studio, lavoro sul campo e fuori, viaggi, spostamenti, pensieri, risate e un filo di tensione mista a emozione di sottofondo ad accompagnare il tutto. Un cocktail di un’attesa lunga che però è finalmente arrivata a destinazione. Domani si gioca, non c’è altro a cui pensare. “È vero, sono passate tante ore e negli ultimi giorni sembra che scorrano più lente e che il tempo si sia persino raddoppiato – racconta alla vigilia dell’esordio la Ct Francesca Salvatore -. Abbiamo assaporato tutto di questo avvicinamento, ora ci siamo e siamo pronte sotto ogni punto di vista. Abbiamo lavorato bene e serene, non ci rimane altro che la cosa più bella: entrare in campo”.

EMOZIONI E PERCORSO. In questo momento la parola emozione è quasi inflazionata “ma è veramente quella che racchiude tutto quello che stiamo vivendo – prosegue l’allenatrice pescarese -. Le parole non riescono a dare una definizione reale di questi attimi: entrare nel palazzetto ieri (l’Italia ha assistito al match inaugurale Marocco-Argentina, ndr) è stato come arrivare in cima alla montagna e vedere un panorama meraviglioso. Per arrivare su in vetta al monte abbiamo lavorato tanto, ma ne è valsa la pena. Il percorso ora è in discesa e il cammino che ci aspetta da domani in poi sarà importante per acquisire nuova esperienza e misurare quanto di buono fatto fino a oggi”. Un esordio che porta con sé tanti significati, soprattutto il percorso di costruzione del movimento che ha attraversato generazioni di calciatrici che hanno contribuito a posarne le fondamenta: “Rispetto a questo sento un senso di responsabilità unita a leggerezza, anche se questi due aspetti sembrano antitetici – analizza con profondità Salvatore -. Con entusiasmo e coraggio proveremo a dar forma al lavoro cominciato tanti anni fa da persone che giocavano sui campi sintetici, sotto la pioggia, all’aperto. Donne che hanno fatto sforzi e sacrifici, anche fisici, per sopportare le condizioni che lo sviluppo del futsal richiedeva. È un mix di sensazioni e intenti: dentro le quattordici magliette non ci saranno solo le calciatrici che giocheranno il Mondiale, ma tutte le persone che sono passate in Nazionale, tutte quello che la sognano e l’hanno sognata. Rappresentiamo un trait d’union fra il passato e il futuro, con la speranza che chi arriverà sarà tanto caparbia quanto lo è stata chi ha lottato in passato”.



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