18 reti in 11 partite. 18 come il numero di gol realizzati in totale lo scorso anno. Un numero che oggi simboleggia la maturità calcistica raggiunta con la Lazio da Tomislava Matijevic, pivot croato in cima alla classifica marcatrici alla fine del girone di andata, dopo aver messo in fila giocatrici come Renatinha, Vanin e Lucilèia, da sempre regine del gol. Certo la strada è ancora lunga, ma la 9 biancoceleste si gode il suo meritato magic moment. E tutto diventa ancora più speciale scavando nel passato di Toba (il suo soprannome): dal primo torneo in cui gli amici la iscrissero con un nome maschile pur di permetterle di partecipare, fino al benestare strappato al padre in cambio del massimo dei voti in tutte le materie.
– Nella tua carriera hai vestito la maglia della Nazionale croata sia di calcio a 11 che di futsal e hai vinto per 8 anni consecutivi il campionato universitario a Zagabria. Cosa dice ora tuo padre della giocatrice che sei diventata?
“Ora è molto fiero di me e felice per ogni mio successo, ma questo non gli impedisce di ripetermi che gli manco e che dovrei tornare a casa”, sorride.
– Veniamo alla stagione in corso: anche se i tuoi gol non sono una novità, sei contenta del tuo rendimento?
“Non mi sarei mai aspettata un risultato del genere. Ma i gol sono solo un’indicazione del fatto che sono sulla strada giusta e che devo continuare così. Alla Lazio sto bene, ho un bel rapporto con lo staff tecnico e tutte le mie compagne e credo che questo bottino sia il frutto di questo insieme di fattori. Il gioco di mister Chilelli si basa molto sul pivot, perciò le mie caratteristiche vengono ben sfruttate. La rete più bella? Sicuramente il cucchiaio al TikiTaka”.
– Quanta adrenalina ti dà il percorso personale che stai facendo?
“Sicuramente segnare ha un peso maggiore per l’attaccante rispetto al difensore, perché è esattamente ciò che ci si aspetta dal mio ruolo. Ma un gol non può mai essere più importante dei tre punti, così come il benessere della squadra viene sempre prima di quello del singolo. Prima di entrare in campo penso solo che voglio vincere: se la squadra non dovesse conseguire il risultato sperato, non potrei mai essere pienamente soddisfatta della mia prestazione”.
– Con la Lazio c’è il sesto posto in campionato e ora si riparte con la seconda parte del campionato: quali sono i tuoi obiettivi per il 2024?
“Vado dritta al sodo: la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e il raggiungimento dei playoff, questa squadra ha tutte le carte in regola per riuscirci”.
Foto: Federica Arca