
Qualsiasi club di futsal che alza un trofeo gioisce per sé, e lascia in dono un’eredità da condividere con tutto il movimento del futsal. Grazie alla Meta, per esempio, ora tutti sanno che si può vincere con gli italiani e puntando sul territorio, il successo della Feldi nella Final Eight di Jesi è la dimostrazione che un club virtuoso e sostenibile può raggiungere obiettivi super ambiziosi senza dover per forza fare il passo più lungo della gamba. Ma con una società organizzata e scelte oculate, in grado di sovvertire pronostici.
#TUTTINSIEME – “Una grande gioia, commozione ed emozione”. Gaetano Di Domenico torna ad alzare un trofeo dopo lo scudetto e la Supercoppa dell’era Salvo Samperi. Ci ha pensato proprio il presidente della Feldi Eboli a ricostruire un roster vincente, affidandolo all’argentino Lucho Antonelli, con lo zoccolo duro dei super-campioni d’Italia a cui sono stati aggiunti rinforzi funzionali, figli di scelte super azzeccate. “Questo successo è di tutti quanti – sottolinea il numero uno dei salernitani -, il nostro hashtag dice #tuttinsieme, non per caso: facciamo questo tutti insieme, anche chi oggi non è qui presente, chi è un frontman e chi lavora dietro le quinte”. Ecco una strada segnata, da seguire perché porta dritti alla via del successo.
PROSSIMO OBIETTIVO – “Questo lavoro viene da lontano. Abbiamo portato trofei per la prima volta nel Sud, per la prima volta in Campania, per la prima volta nella provincia di Salerno”. Di Domenico non ha nessuna intenzione di fermarsi. “Adesso possiamo puntare all’Europa, ma restiamo calmi perché c’è ancora tanto da lavoro da fare. Un ringraziamento speciale, con tanti complimenti, al Presidente Castiglia e a tutta la governance della Divisione Calcio a 5: la Serie A compatta voleva la Final Eight perché è identità del futsal. È stata organizzata in maniera eccellente in un palazzetto stratosferico, che è andato sold out. Complimenti alla Regione Marche, con tutti i comuni dell’evento, ricchi di storia e cultura, sono posti bellissimi”. Complimenti ovviamente alla Feldi e alla sua eredità da tenere in considerazione.