Nello scorso fine settimana, la Compagnia Malo ha conquistato il primo successo stagionale nel girone B di Serie B, superando 4-3 il Miti Vicinalis grazie al calcio di rigore trasformato da Tres a pochi secondi dalla sirena. Un successo di vitale importanza per la classifica dei vicentini, che si sono resi protagonisti di un gesto di grande sportività nonostante l’equilibrio sul campo. In chiusura di primo tempo, infatti, la formazione ospite dimezza lo svantaggio, con Osmani che supera Josic: il secondo arbitro assegna il gol, ma viene contraddetto dal primo fischietto, secondo il quale la sfera non aveva oltrepassato completamente la linea di porta. Si arriva così all’intervallo con i biancorossi ancora a pensare a quella decisione contestata. Qui entrano in gioco capitan Nicola Moro e i suoi compagni che, senza battere ciglio, in apertura di ripresa lasciano segnare gli avversari convinti del presunto errore arbitrale.
MORO – Per il capitano dei vicentini questi gesti dovrebbero essere la normalità, per vivere più serenamente la competizione: “Per noi non è stato nulla di particolare. Eravamo tutti convinti che la palla fosse entrata e abbiamo deciso subito di concedere il gol. Ci è sembrata la cosa giusta da fare, non abbiamo mai pensato al risultato, avremmo fatto lo stesso anche se fossimo stati in svantaggio. Loro non se l’aspettavano e so che hanno apprezzato ringraziandoci a fine partita. Lo stesso discorso vale anche per gli arbitri, che spesso raccolgono insulti immeritati in giro per i campi. Sono umani e come tutti possono sbagliare, noi giocatori dobbiamo aiutarli per quanto possibile. Gesti di questo tipo dovrebbero vedersi sempre e mi piace pensare che, se dovesse succedere a noi, gli avversari farebbero lo stesso. La sportività fa sempre bene perché aiuta a vivere meglio la competizione”.
DI GIAMBATTISTA – Presente alla partita, il responsabile del calcio a 5 del CR Veneto Michele Di Giambattista ha sottolineato come gesti di questo tipo debbano diventare un esempio per tutte le altre squadre: “Il tutto è nato per una valutazione diversa dei due arbitri. Da fuori sembrava abbastanza evidente che la palla fosse entrata. Il gesto non mi sorprende perché conosco Moro e so che tipo di persona sia. Un gesto che acquista ancor più valore visto che il risultato era in bilico, la partita si è risolta solo nei secondi finali. La collaborazione tra giocatori e arbitri è fondamentale e gesti di questo tipo aiutano a mantenere la tranquillità. Il rischio più grande era che gli arbitri subissero un contraccolpo psicologico perdendo lucidità, invece gli vanno fatti i complimenti per come hanno proseguito la loro gara, gestendo serenamente una partita combattuta fino agli istanti finali”.