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Ecocity, vivere una favola. “Io e il mio Genzano operaio. Vi dico chi è più forte fra me e Mammarella”

Che l’Ecocity Genzano potesse essere una delle rivelazioni di questo campionato, erano in tanti a ipotizzarlo. Un conto è dirlo, un altro è farlo. Ci ha pensato Ciccio Angelini a trasformare l’ipotesi in un fatto concreto, almeno dopo sei giornate di campionato, con un calendario non proprio semplicissimo dove la matricola castellana ha già incontrato Olimpus Roma, Feldi Eboli e Napoli. Eppure quattro vittorie: blitz a Eboli e pari ad Aversa, una sola “auto-sconfitta”, al netto dei meriti dell’Olimpus Roma capolista.

Secondo posto in classifica, a due punti dalla vetta peraltro. Te l’aspettavi dopo sei giornate?
“Me l’auguravo. Diciamo che abbiamo tre punti in più sulla mia tabella di marcia. Certo che ne ho una fino al termine di andata (sorride, ndr), noi non dobbiamo fare danni con le squadre più forti e vincere assolutamente le partite che dobbiamo vincere”.

Una sola auto-sconfitta, perché al netto dei meriti del’Olimpus Roma ci sono stati troppi errori individuali in quel derby, che rappresenta l’unico neo di quest’inizio di regular season. Tu che chiami subito il time out…
“Ho cambiato due quartetti in pochi minuti, ho provato col time out, ma non c’è stato nulla da fare. Prima partita in Serie A su SKY, troppa pressione”.

Ma da lì siete ripartiti alla grande. Quali corde hai toccato?
“Dico sempre che quando devi perdere, meglio così come è stato con l’Olimpus Roma, magari perdevamo all’ultimo minuto ci sarebbero stati rimpianti. Ho detto solo che era una sconfitta non giustificabile ma almeno ci ha riportato con i piedi per terra. Il mio Ecocity Genzano deve essere una squadra operaia”.

Come si cambia da giocatore ad allenatore, lo switch che hai fatto tu?
“Tutta una questione di programmazione. Quando sei giocatore ti alleni durante la settimana in funzione della partita, stop. Da allenatore non è così: hai tanta gente attorno, devi stare attento a tutto, dico sempre ai ragazzi che per dare una mano io a loro, devo stare due settimane avanti, se non un mese”.

Ottimo, così sappiamo come va a finire questo girone di andata…
“Presto per trarre conclusioni. Ci sono 11 squadre che possono andare ai playoff, è impensabile che Pomezia, Napoli e Pesaro, oggi fuori, non rientrino. Impossibile quindi fare una griglia. L’Ecocity Genzano? Noi dobbiamo arrivare quanto prima ai playoff, poi tireremo una linea per avere proprio una migliore programmazione in ottica futura”.

Un portiere iconico come te che allena un altro portiere top, che storia…
“Facile per noi due. Siamo entrambi dell’idea che è meglio prendere un gol in meno, se proprio devo, che farne uno in più. Ho lasciato a lui la mia eredità? L’ha superata, saranno venti anni che gioca a livelli altissimi”.

Stai dicendo che Stefano Mammarella è più forte del miglior Ciccio Angelini?
“Sì, è più completo di me. E poi io non mi allenavo così tanto, anche se mettevo in campo altre qualità e tanta cattiveria agonistica, ma lui non è normale: allenarsi così tanto, sembra un ragazzo di 15 anni. Comunque con Di Ponto ho la coppia di portieri più forte della Serie A, non si dice sempre che il portiere è il 70% di una squadra?”.



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