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Cutrupi e la maglia Azzurra: “La Nazionale il mio riscatto sociale, il futsal mi ha aiutato a non perdermi”

Se lo chiamano il ‘Bronx’ di Torrevecchia un motivo ci sarà. Siamo alla periferia ovest di Roma, zona Primavalle, un quartiere non facile dove crescere, anzi. Per usare un eufemismo, non si naviga nell’oro, spesso ci si arrangia e l’attrazione verso una vita oltre il limite è un fattore molto presente nella vita di molti. Lo è anche in quella di Christopher Dyann Cutrupi, ‘Crì’ per gli amici, che al ‘Bronx’ ci cresce ed è lì che ha i suoi legami più forti: la famiglia e sua moglie Priscilla. Quella che racconta Cutrupi è una storia di rinascita, come la fenice che ha tatuata sulla spalla sinistra, una storia che trova la sua massima espressione – e ispirazione – con la maglia della Nazionale che, proprio in questi giorni, sarà impegnata nelle ultime due gare delle Qualificazioni alla Coppa del Mondo di futsal: venerdì alle 18.30 (diretta figc.it) a Lubiana la fondamentale gara in casa della Slovenia, mercoledì 20 (18.30, diretta RaiSport) al PalaCattani di Faenza con la Spagna.

SALVEZZA “Mia moglie e i miei genitori sono la mia fortuna più grande – racconta Cutrupi -. Nella mia vita di adolescente c’è stato un periodo particolare, molto difficile, nel quale mi ero completamente perso e loro sono stati la mia ancora di salvezza. Sono cresciuto al ‘Bronx’, con tanti ragazzi che non hanno avuto accanto persone che dicessero loro cosa e dove stavano sbagliando. Conoscere Priscilla, che mi è stata vicina e indicato la strada giusta e ricevere la giusta educazione dai miei genitori è stato determinante, devo loro molto, se non tutto”.

MATRIMONIO Parole chiare, di un ragazzo il cui cammino per arrivare in Nazionale è stato lungo e tortuoso. Talento enorme con la palla fra i piedi, inizia a giocare a 4 anni vicino casa, al Tanas Casalotti. Il passaggio al calcio a 5 arriva più avanti, quasi per caso e al secondo anno col pallone a rimbalzo controllato Cutrupi vince lo scudetto Under 21 con la Lazio, segnando in finale contro il Kaos il gol decisivo che manda la sfida al supplementare. Poi tanta gavetta, tanto lavoro anche di disciplina, per canalizzare quel talento istintuale che se a volte gli sembra una benedizione, altre deve trovare il modo di contenere. Poi arriva il 19 aprile 2019, una data impossibile da dimenticare, “uno dei giorni più belli della mia vita” ammette. È infatti il giorno del suo 26esimo compleanno e gioca con il Lido di Ostia la gara che vale la promozione in Serie A: i lidensi vincono, Cutrupi festeggia con la sua gente e a fine partita decide che è arrivato il momento di chiedere la mano a Priscilla. Davanti a tutti, a bordocampo, con ancora la maglia e gli scarpini, si inginocchia e promette amore eterno a quella che diventerà sua moglie. “Ci siamo conosciuti da ragazzini, avevo 16 anni, lei 13, forse 14 appena compiuti. Eravamo migliori amici, poi nel 2010 ci siamo fidanzati: sono stato fortunato, ci sono persone che inseguono l’amore per tutta la vita, io ho trovato subito la persona giusta per me. È speciale”.

L’ITALIA E se la parola ‘fortuna’ risuona spesso nelle parole del numero 16 degli Azzurri, riscatto, rinascita e tutti i loro sinonimi, si attaccano alla pelle di Cutrupi come un tatuaggio, uno degli innumerevoli che ha addosso. Un modo per ricordarsi da dove si viene, della strada, quella del quartiere e quella intesa come percorso di vita. “Quello a cui sono più legato è la fenice che ho sulla spalla destra. L’ho fatta a 18 anni, quando ho deciso che avrei ripreso in mano la mia vita, uscendo da quel periodo buio”. Mai come questa volta lo sport, il futsal, rappresentano un veicolo sociale determinante. Un modo di trovare riscatto, una ripartenza: “Al bambino che a 4 anni iniziava a giocare a calcio direi di rifare tutto con la stessa determinazione. Non ho rimpianti. Deve sognare, farlo in grande, avere costanza nel lavoro che si fa giorno dopo giorno. Per anni mi sono ritrovato a fare 2-3 lavori contemporaneamente, perché col calcio a 5 non guadagnavo a sufficienza per tirare avanti. A casa solo mia madre lavorava, la paga non era alta, così mi sono ritrovato a giocare e allo stesso tempo fare il barista, il cameriere, il carico e scarico dei bagagli all’aeroporto di Fiumicino, ora mi diverto come tatuatore. Mi sono sempre dovuto completamente inventare: ho fatto sacrifici che però mi hanno ripagato e quando è arrivata la Nazionale ho coronato il sogno che avevo da piccolo. La maglia dell’Italia è stata il mio riscatto sociale. Ho pensato che finalmente ce l’avevo fatta”.

LA CONVOCAZIONE Ma a differenza dell’amore con Priscilla, quello con la Nazionale è stato un corteggiamento estenuante, lungo. Un amore che sembrava destinato a non sbocciare mai. Tanto che l’estate del 2022 Cutrupi è in vacanza con la moglie in Thailandia. “Tutti mi dicevano che avrei meritato la Nazionale, ma non arrivava e ne avevo quasi fatto una malattia. Ci soffrivo, mi allenavo con costanza, davo sempre il massimo, ma niente. Con il senno del poi, ora che sono più maturo, probabilmente un motivo c’era. L’universo ha sempre dei piani per noi e probabilmente in quel momento non ero un giocatore da Nazionale. Ero però arrivato a un punto dove sì ci speravo, ma non me l’aspettavo più. Per questo ero in vacanza”. Succede infatti che Bellarte lo chiama per due amichevoli con la Bosnia ed Herzegovina, un fulmine a ciel sereno: “Proprio in quel periodo mi sono avvicinato alla filosofia buddista e ho iniziato a credere alle coincidenze. Mentre meditavo dentro un tempio in Thailandia, mi sono concentrato sul sogno della Nazionale. La sera stessa è arrivata la notizia: una sorpresa enorme. Chiamiamola coincidenza o fato, ma è stato un momento incredibile”. Anche perché bisognava dire a Priscilla che la scelta era chiara: fine della vacanza, si torna subito in Italia. “Inizialmente non l’ha presa benissimo – sorride Cutrupi -. Ma lei è sempre stata la mia mental coach, sapeva che era il mio sogno e quando ha visto le lacrime scendere mi ha detto ‘la vacanza la possiamo rifare, il tuo sogno non ricapita’. Ha chiamato l’agenzia di viaggi e abbiamo preso il primo volo per l’Italia. Non vedevo l’ora, potevo essere anche su un altro pianeta, sarei tornato immediatamente”.

BUDDISMO La Nazionale, sempre e comunque, il filo conduttore di una vita intera. Di un ragazzo cresciuto per strada, in una periferia scomoda, che ha conosciuto il baratro e ha saputo rialzarsi. Che ha trovato una via, anche grazie all’aiuto di due persone: “Che, sempre per quel discorso di coincidenze si chiamano entrambi Omar ed entrambi mi hanno avvicinato al buddismo. Uno era il magazziniere del Lido di Ostia, a lui devo tanto; l’altro un ragazzo che ho conosciuto in zona da me. Questo modo di vivere, di pensare, di crearmi un mindset efficace, di concentrarmi sui pensieri, di focalizzare gli obiettivi, mi aiuta tantissimo sia in ambito sportivo che nella vita. Ho capito subito che il tutto avrebbe potuto aiutarmi a migliorare, come persona e come giocatore: sapevo di non poter togliere l’istinto dalle mie caratteristiche di gioco e così sono andato alla ricerca di qualcosa di diverso al di fuori del campo. Ho iniziato a leggere molto: ‘Mente da Campione’, ‘Campioni si diventa’, l’autobiografia di Mike Tyson sono stati i primi che mi hanno rapito. Ho iniziato a credere alla legge dell’attrazione, ho affrontato letture anche di ambito scientifico. Tutto questo mi ha cambiato la vita. Quando poi ho visto il docufilm su Roberto Baggio e scoperto quanto il buddismo l’abbia aiutato, è stata un’enorme fonte di ispirazione”. L’altro grande sogno di Cutrupi non può che essere legato alla maglia Azzurra: “Giocare il Mondiale. Per tutto il percorso che stiamo facendo. Siamo un gruppo unito, affiatato, difficile da trovare. Spero possa essere il nostro punto di forza per affrontare le prossime importanti sfide”. Alla fine lo sport serve anche a questo: a portarci nei luoghi impervi della storia degli uomini e a darci una luce diversa..

SLOVENIA Nella giornata di oggi l’Italia si trasferirà da Porec, dove ha svolto questi primi tre giorni di raduno, a Lubiana. Venerdì (ore 18.30, diretta figc.it) alla Tivoli Hall, sempre nella capitale slovena, si giocherà la penultima gara dell’Elite Round delle Qualificazioni Mondiali. L’Italia insegue una vittoria che le potrebbe permettere di arrivare a Faenza, il 20 dicembre (ore 18.30, diretta RaiSport) per giocarsi con la Spagna la partita che vale tutto, cioè l’accesso diretto alla Coppa del Mondo che si terrà in Uzbekistan nel 2024. Il girone è infatti guidato dagli spagnoli con 10 punti, mentre a 7 ci sono proprio gli Azzurri e a 4 la Slovenia, che venerdì si giocherà il tutto per tutto per rimanere aggrappata alle chance di secondo posto. Se infatti il primo posto porta direttamente a Tashkent, chiudere secondi vorrebbe dire tenere vivi i sogni di Mondiale: qualora si rientrasse fra le 4 migliori seconde dei 5 gironi di questo turno Elite, si accederebbe allo spareggio che, con gara di andata e ritorno, regala a sua volta il pass per l’Uzbekistan.

ACCREDITI MEDIA Si informano i colleghi giornalisti e fotografi che fino a venerdì 15 dicembre (ore 18.00) sarà possibile formulare richiesta di accredito media per la partita Italia-Spagna inviando una mail con oggetto ‘Accredito media Italia-Spagna futsal’ all’indirizzo press@figc.it contenente nome, cognome e testata, allegando copia della tessera professionale e lettera di incarico. In virtù dei limitati posti a disposizione, le richieste saranno oggetto di valutazione da parte dell’ufficio stampa che avrà cura di darne riscontro.

L’elenco dei convocati

Portieri: Lorenzo Pietrangelo (Came Treviso), Jurij Bellobuono (Napoli Futsal), Gianluca Parisi (Sandro Abate)

Giocatori di movimento: Carmelo Musumeci (Meta Catania), Fabricio Calderolli (Feldi Eboli), Giovanni Pulvirenti (Meta Catania), Gabriel Motta (Jimbee Cartagena), Francesco Liberti (Feldi Eboli), Enrico Donin (Mantova), Michele Podda (Meta Catania), Gabriele Ugherani (Sandro Abate), Alex Merlim (Sporting Lisbona), Antonino Isgrò (Olimpus Roma), Lorenzo Etzi (Sandro Abate), Matteo Biscossi (Olimpus Roma)*, Mattia Raguso (L84), Marcelo Padilha (Olimpus Roma), Christopher Cutrupi (Olimpus Roma)

*convocato al posto dell’indisponibile Giuliano Fortini (L84)

Staff – Tecnico federale: Massimiliano Bellarte; Capodelegazione: Luca Bergamini; Segretario: Fabrizio Del Principe; Assistente allenatore: Vanni Pedrini; Preparatore atletico: Dario Pompa; Preparatore dei portieri: Luca Chiavaroli; Videoanalista: Sebastiano Alfio Giuffrida; Medici: Nicola Pucci e Benedetto Carta; Fisioterapisti: Diego Falanga e Claudio Princiotta Spanò; Addetto stampa: Matteo Santi 

FIFA FUTSAL WORLD CUP 2024 – ELITE ROUND
GRUPPO A: Kazakistan, Romania, Azerbaigian, Paesi Bassi
GRUPPO B: Ucraina, Polonia, Serbia, Belgio
GRUPPO C: Croazia, Slovacchia, Francia, Germania
GRUPPO D: Spagna, Italia, Slovenia, Repubblica Ceca
GRUPPO E: Portogallo, Georgia, Armenia, Finlandia

IL CALENDARIO DEL GRUPPO D
1ª giornata: Repubblica Ceca-Spagna 0-3; Italia-Slovenia 3-1
2ª giornata: Spagna-Italia 1-0; Slovenia-Repubblica Ceca 2-1
3ª giornata: Italia-Repubblica Ceca 6-5; Slovenia-Spagna 1-1
4ª giornata: Spagna-Slovenia 4-0; Repubblica Ceca-Italia 3-3

Classifica*
Spagna 10 (d.r. +8), Italia 7 (d.r. +2), Slovenia 4 (d.r. -5), Repubblica Ceca 1 (d.r. -5)
*fra parentesi la differenza reti



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